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GERMANIA EURO21: POTREBBE TORNARE LA MACCHINA DA GUERRA DEL 2014?

Gli Europei sono ormai alle porte: milioni di tifosi di nazionalità diverse sono pronti a riunirsi in piazza per sostenere i propri colori! Analizzeremo giorno per giorno le principali “big” del torneo, scoprendone le potenzialità e le carte da temere; italiani e italiane allacciate le cinture: oggi si parte per un viaggio chiamato “Sogno Europeo!”

E da chi cominciare se non dalla nostra acerrima nemica?

LA GERMANIA!

I 26 CONVOCATI:

Portieri: Leno, Neuer, Trapp.

Difensori: Ginter, Gosens, Gunter, Halstenberg, Hummels, Klostermann, Koch, Rudiger, Sule.

Centrocampisti: Emre Can, Goretzka, Gundogan, Hofmann, Kimmich, Kroos, Musiala, Neuhaus.

Attaccanti: Gnabry, Havertz, Muller, Sanè, Volland, Werner.

Assente Ter Stegen per infortunio, mentre tornano in nazionale due bandiere come Hummels e Muller, che non vestivano la maglia tedesca dal lontano 2018.

PROBABILE FORMAZIONE:

Low dovrebbe schierare in campo il solito 4-3-3, con Neuer tra i pali, Rudiger e Sule a blindare la difesa, due frecce come Gosens e Klostermann a comperiere scorrerie lungo le fasce, Kimmich a tenere le redini del centrocampo e il tandem di mezzali Gundogan-Goretzka a supportare il super tridente offensivo Sanè-Werner-Havertz.

IL NOSTRO PROTAGONISTA:

TIMO WERNER

Germania, verso Euro 2020: la stella dei tedeschi, alla scoperta di Timo  Werner | 90min

La compagine teutonica può godere di un tale mix di esperienza ed esplosività da spaventare qualunque avversaria: infatti possiamo trovare sia giocatori di esperienza internazionale, basti pensare ai vari Neuer, Hummels, Kroos, Gundogan o Muller, sia giovani talentuosissimi destinati a diventare delle stelle del calcio europeo (Sule, Musiala, Havertz, Sanè…). Il più atteso è sicuramente Timo Werner, che, nonostante la vittoria della Champions League, è reduce da una stagione tutt’altro che esaltante con la maglia dei Blues, in cui gli è spesso mancata la giusta incisività; al centravanti classe 96’ verrà affidato il peso dell’attacco della squadra di Low, serviranno dunque i suoi goal per fare la differenza in una competizione dove ogni squadra darà il massimo e concederà pochissimo agli attaccanti avversari…

IL GIRONE:

FRANCIA-GERMANIA-PORTOGALLO-UNGHERIA

Conoscete il detto “Chi ben comincia è a metà dell’opera”? Questo non è sicuramente il caso della Germania, che dovrà affrontare un vero e proprio girone di ferro, composto da super potenze come Francia e Portogallo, avversari tutt’altro che arrendevoli insomma. Neuer e i suoi non potranno sbagliare nulla, perché gente come Ronaldo o Mbappe difficilmente ti perdona gli errori; serviranno spirito di squadra, iniziativa e grande sacrificio, ma, soprattutto, anche un pizzico di fortuna!

LA NOSTRA PREVISIONE:

ELIMINAZIONE IN SEMIFINALE

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ATALANTA SHOW

“Atalanta show…manca solo il trofeo”
Questo è il commento più adeguato per descrivere un’altra stagione da incorniciare per la compagine di Bergamo, che si batte ovunque, insegna calcio, rivoluziona l’offensiva e trova profondità non solo tatticamente parlando, ma anche come società nella storia in quanto incarnatrice dell’archetipo di una piccola realtà consolidata tra le grandi attraverso la meritocrazia del verdetto campo, frutto di tanto lavoro e impegno da parte di tutto il club, trovando dunque la risposta migliore a quella Superlega che ha lasciato agli appassionati e a tutto il mondo sport un po’ più del classico amaro in bocca.
Campionato terminato con una giornata di anticipo consolidando la posizione in zona champions, al contrario delle altre italiane è l’unica ad uscire dalla competizione europea a testa alta giocandosela a viso aperto col Real Madrid: insomma uno show che si potrebbe chiudere nel migliore dei modi con un bel trofeo come la coppa Italia, ma a stopparli proprio sul bello della finale c’è la società bianconera che ha da farsi perdonare una stagione storta.

La squadra vive una stagione travagliata, come tutte all’interno del campionato, tanto da perdere nel mercato di Gennaio la propria bandiera, il Papu, e tra le tante critiche e le pressioni è chiamata a riconfermare il proprio livello con l’inserimento del neoacquisto estivo Miranchuk sulla trequarti e un maggiore coinvolgimento di Malinovskyi. Si nota dunque la mano di Gasperini (l’uomo che non perde mai, data la sua umile capacità di apprendere) che inserisce creatività a suo piacimento e tocca la sua squadra con un’ armonia simile a quella provocata dalle dita di Chopin che suonano il pianoforte, regalando delle perle di gioco che si colgono nelle sfumature dei ritratti di Muriel, Gosens, Zapata, Romero.
La Dea mostra qualità da vendere con idee ben salde e tracce di gioco che riescono ad esaltare le abilità dei singoli uomini, in quello che oserei definire come un bel walzer coordinato, emblema di una dirigenza forte e di uno spogliatoio unito al quale manca ancora qualcosa per fare il decisivo salto di qualità: la vittoria!

IL NOSTRO VOTO ALLA STAGIONE DELLA DEA:

Stagione estremamente convincente in cui si intravede il percorso di miglioramento della società: un 8 pieno in pagella per una realtà sempre più protagonista della Serie A, capitanata da quel Gianpiero Gasperini che porta le iniziali della celebre sigla “good game” che può sintetizzare l’anno bergamasco … tutto molto bello, tutto uno show, ma è ormai lecito aspettarsi un trofeo: quando arriverà?

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NAPOLI: IMMENSO RAMMARICO

In estate il Napoli compra pochi pezzi ma investe con la testa. Oltre a Rrahmani, Petagna, Bakayoko (prestito) il Napoli compra un pezzo grosso: Victor Osimhen, acquisto più costoso nella storia della società. La nuova stagione deve girare attorno a lui e ADL definisce il nuovo Napoli come “Osimenhiano”. Nelle prime giornate il Napoli conquista varie vittorie tra le quali spicca il 4-1 all’Atalanta. Il 14/11/2020 il bomber nigeriano subisce un grave infortunio alla spalla che lo costringe a rimanere fuori per vari mesi.

A dicembre anche Mertens si fa male e il Napoli è costretto a giocare con Petagna, unica punta rimasta. Gli azzurri iniziano a perdere colpi e come se non bastasse vengono colpiti da una lunga catena di infortuni e positività al covid dei propri giocatori. A febbraio vengono eliminati in Europa League dal Granada e la posizione in classifica non è favorevole. A marzo termina anche il cammino in coppa Italia per mano dell’Atalanta. Mister Gattuso viene messo in dubbio e si parla di addio ancor prima che la stagione termini.

La rosa torna al completo e la situazione cambia, il Napoli guidato da Lorenzo Insigne supera la Juventus ed entra in zona champions. Con l’Inter già qualificata inizia una sfida a 4 tra Napoli, Atalanta, Milan e Juve per 3 posti nell’Europa che conta. La situazione all’ultima giornata vede Atalanta seconda, Milan terzo, Napoli quarto e Juve quinta. Al Napoli basta vincere per essere qualificato matematicamente, ma con i passi falsi delle altre può qualificarsi anche senza tre punti. Il Milan batte l’Atalanta 0-2 a domicilio e la Juve passa sul Bologna per 1-4. Il Napoli è obbligato a vincere: e passa in vantaggio con Rrahmani ma poi intorno al 70esimo si lascia beffare da Faraoni che pareggia i conti. Il Napoli ci prova ma la partita termina sull’ 1-1. In Champions vanno le tre corazzate del nord e il Napoli si ritrova quinto a giocarsi l’Europa League. ADL a fine partita esonera Gattuso con un Tweet. Beffa clamorosa ed enorme delusione per i tifosi e la società.

IL NOSTRO VOTO ALLA STAGIONE AZZURRA: 6-

Stagione certamente NON positiva ma condizionata dagli infortuni. Non si sa di chi siano le colpe di questa stagione deludente, sappiamo soltanto che il Napoli può e deve fare di più. Se il Napoli fosse riuscito a battere il Verona staremmo parlando di una stagione da 7, ma questo grande rammarico finale fa di quella del Napoli una stagione al di sotto delle aspettative.

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INTER: MAGIA SCUDETTO!

Dopo ben nove anni di dominio bianconero è l’Inter che riesce a mettere le mani sul tanto desiderato titolo.

E a guidare la truppa nerazzurra, ironia della sorte, è proprio Antonio Conte, lo stesso che diede il via all’egemonia della Vecchia Signora.

Antonio Conte gela l'Inter: "Io e la squadra mai protetti dalla società.  Mio futuro? Vedremo". Solita strategia: il lamento con vuoto a rendere - Il  Fatto Quotidiano

I tifosi interisti possono dunque festeggiare vedendo sempre più vicina la seconda stella cucita sulla maglia ed avendo finalmente superato i cugini milanisti in quanto a scudetti vinti.

Diventano 19 gli scudetti della Beneamata e questo è certamente uno dei più inaspettati: infatti, se è vero che Conte avesse a disposizione una rosa piena di talenti come il Toro Lautaro e il gigante Lukaku, oltre a giovani del calibro di Nicolò Barella o del neo-acquisto Hakimi, è anche vero che le contendenti al titolo erano tante e la stagione non era iniziata nei migliori dei modi.

Hakimi ancora in gol: "Continuità di risultati e buone sensazioni" | News

Il primo passo falso dei Nerazzurri avvenne infatti già alla quarta giornata, con la sconfitta nel derby per mano di uno scatenato Diavolo guidato dal solito Zlatan Ibrahimovic.

La stagione fatica a decollare con una difesa che incassa troppi colpi e un attacco ancora troppo macchinoso e prevedibile.

Questi problemi tattici si riflettono ben presto sui risultati:

Conte e i suoi non riescono a tenere il ritmo in campionato di un super Milan e a complicare ulteriormente le cose è il mancato raggiungimento degli ottavi di Champions League per il terzo anno di fila.

Uno dei momenti più bassi della stagione dell’Inter è proprio la partita con lo Shaktar, quando i nerazzurri, incapaci di ferire la corazzata ucraina e con la Dea della fortuna che gli volta le spalle, si fermano sullo 0-0.

Iniziano allora a farsi sentire le critiche verso il tecnico pugliese da parte della Curva Nord, ben memore del suo passato bianconero.

Insomma, l’obiettivo Champions è già precocemente tramontato e a Milano si sente solo il coro rossonero “Pioli is on fire!”, la situazione si fa sempre più tesa…

Ma Conte, determinatissimo e inabbattibile, alza il cappello e tira fuori la magia: chiude le porte della difesa e trova la ricetta del successo che avrebbe poi svoltato la stagione.

I primi segni di cambiamento si vedono già a fine Novembre con la vittoria esterna in casa di un ostico Sassuolo per 3 a 0.

Troviamo per la prima volta un’Inter più solida, che tiene il baricentro basso aspettando l’avversario per poi ripartire in maniera fulminea sfruttando la corsa di velocisti come Lukaku, Barella e Hakimi. La svolta stagionale arriva però con la schiacciante vittoria contro una Juve lenta e scoperta.

Nel periodo seguente Conte riscopre il vero valore di Eriksen e l’Inter diventa una macchina da guerra, a guidarla è la seconda coppia d’attacco più prolifica d’Europa: la LuLa.

Nonostante l’eliminazione rocambolesca dalla coppa Italia la squadra di Conte non si scoraggia e, schiacciato il Milan nello scontro diretto e ormai superatolo, non si volta più indietro fino al sollevamento della prestigiosa coppa.

IL NOSTRO VOTO ALLA STAGIONE NERAZZURRA: 8.5

Non si può che premiare la squadra vincitrice di uno dei più competitivi campionati degli ultimi tempi. Passano dunque abbastanza in secondo piano il brutto risultato in Champions e l’eliminazione dalla coppa Italia.

Davvero un grandissimo lavoro da parte di giocatori e tecnico, che hanno saputo realizzare insieme un sogno: rialzare sotto al cielo della Madonnina quello scudetto che mancava dal 2010!

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MILAN: ECCO COSA SUCCEDE QUANDO DIO E IL DIAVOLO SI INCONTRANO!

È proprio così tifosi rossoneri, il Diavolo esce dall’inferno dove è stato rinchiuso e torna trionfante al suo posto! Chi pensa che la dimora del nemico di Dio sia l’inferno si sbaglia, capita di stare lontani da casa per del tempo, tanto o poco che sia, ma prima o poi si sente la mancanza; così il Diavolo è tornato a casa, in Paradiso.

Per capire bene il cambiamento del Milan bisogna partire dallo scorso campionato, forse il più strano e anomalo mai giocato: la prima parte della stagione dei rossoneri è disastrosa: le idee del “maestro” Giampaolo non si adattano ai giocatori in rosa e si sente la mancanza di un attaccante di peso che possa guidare il reparto offensivo in grande difficoltà.

Nel mercato di gennaio sulla panchina rossonera subentra Stefano Pioli e torna a Milano Dio, o almeno così gli piace definirsi: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha 39 anni ma ancora la fame di un ragazzino di 20.

Il Milan riesce a salvare la faccia e una stagione che sarebbe stata tanto deludente quanto imbarazzante. Dalla ripresa del campionato ottiene infatti solo risultati utili senza subire sconfitte; batte la Roma, la Lazio, La Juventus in rimonta e pareggia con un’indemoniata Dea. Conclude così il campionato in forma smagliante al sesto posto e conquistando l’accesso ai preliminari di Europa League. Le due domande, più che legittime, sono ora: sarà in grado di mantenere lo stesso ritmo focoso del girone di ritorno o era solo più in forma rispetto alle avversarie decimate dal Covid? E poi, riuscirà Ibrahimovic, ormai vecchio, a tenere i ritmi di una volta e a ricondurre la squadra all’Europa che conta?

Il girone d’andata rossonero è a dir poco strepitoso: la squadra gira, trova la via del goal con una semplicità disarmante e il protagonista assoluto è proprio lo svedese su cui molti tifosi avevano nutrito forti dubbi: segna una doppietta che piega l’Inter per 2-1 e un’altra che si infrange contro un Napoli per il momento poco arrembante. Il Diavolo sbaglia così poche partite che si possono contare sulle dita di una mano: 3. Perde in Europa League contro il Lille per 0-3, sconfitta che interrompe la serie positiva di risultati utili consecutivi e che mette in dubbio il passaggio del girone da parte dei rossoneri. La seconda sconfitta arriva contro la zebra bianconera; il risultato finale è 1-3 per i bianconeri, trainati da un Chiesa decisamente in serata. Il terzo insuccesso è imposto da una Dea che ancora una volta si dimostra superiore e inarrestabile, nonostante il breve momento di crisi vissuto.

Se dopo una prima parte di campionato, quasi inaspettata, alcuni tifosi sognavano per il proprio Milan, laureatosi campione d’inverno, addirittura lo scudetto, la storia nel girone di ritorno prende una piega diversa. In seguito ad alcune prestazioni non all’altezza e qualche punto perso di troppo, la sconfitta per 2-0 subita da un non irresistibile Spezia certifica il duro momento che stanno vivendo i rossoneri e alimenta la carica dei cugini neroazzurri, che nel mentre hanno conquistato la vetta della classifica e non hanno alcuna intenzione di mollare; guidati da un attento Conte e un cinico Lukaku si aggiudicheranno il loro 19esimo scudetto.

A 4 giornate dalla fine, sfumato il sogno del primato, il Milan è quinto e deve raggiungere l’obiettivo di inizio stagione: l’accesso alla Champions. Il calendario è tutt’altro che semplice, incontrerà Juventus, anch’essa alla ricerca della qualificazione, Torino e Cagliari, che lottano per una disperata salvezza nelle ultime giornate, e, infine, la temutissima Dea, cha ha già raggiunto l’acceso alla coppa dalle grandi orecchie ma che non ha intenzione di rinunciare ad uno storico secondo posto. Con la Juventus il Diavolo, dato già per morto, compie un’impresa da antiche leggende greche. Vince 3-0 con una prestazione che ricorda la prima parte di campionato. All’altra squadra di Torino, i Granata, ne rifila addirittura 7. La qualificazione sembra vicinissima, bastano 3 punti: il Cagliari scopre di essere già salvo matematicamente, ma ciò nonostante, ferma clamorosamente i rossoneri. Tutto rimandato all’ultima giornata:

Atalanta 78, Milan 76, Napoli 76, Juve 75. Con Inter e Atalanta già qualificate restano 2 posti per 3 squadre. Il Milan è obbligato a fare l’impresa a Bergamo.

La partita non è spettacolare, le azioni salienti non sono numerose e si resta a reti bianche fino a quando, nei minuti finali del primo tempo, il direttore di gara assegna un penalty ai rossoneri; dal dischetto si presenta un Kessiè di ghiaccio, come al solito, che non esita nemmeno per un secondo ed infila un immobile Gollini. Nel secondo tempo degni di nota sono due tiri della Dea: uno a fin di palo, che spaventa a morte i tifosi e i giocatori rossoneri, ma che fortunatamente finisce sul fondo; l’altro esce leggermente alla sinistra di Donnarumma. Il Milan invece risponde con un pallonetto din Leao che si stampa sul palo. Al 93’, poi, l’arbitro indica nuovamente il dischetto per un tocco di mano di Gosens. Inutile dire che Kessiè non sbaglia, calciando con una potenza tale da spedire direttamente il Diavolo in Paradiso, nel paradiso del calcio. Il Milan è qualificato, dopo 7 anni dall’ultima volta.

IL NOSTRO VOTO ALLA STAGIONE ROSSONERA: 8

La squadra di Pioli fa esattamente ciò che doveva e, centrando l’obiettivo stagionale, regala emozioni a non finire ai propri tifosi, facendoli sognare dopo anni difficili. Degni di nota sono alcuni giocatori: il motorino Theo Hernandez per la difesa; un nome una garanzia, sulla fascia fa quello che vuole, parte lateralmente per poi accentrarsi, le sue azioni sono sempre pericolose e spesso portano al goal. Il presidente Kessiè per il centrocampo, la stagione che fa è PERFETTA, recupera palloni, serve assist e segna, ben 13 i goal in campionato. Si carica la squadra sulle spalle nella partita più importante della stagione e le fa spiccare il volo. Per l’attacco non si può non lodare Ibrahimovic; seppur abbia giocato solo la metà dei match, ci mette ben poco a lasciare il segno, con lui si parte da un goal di vantaggio, per non parlare della carica mentale che trasmette ai suoi, sia in campo che dalla tribuna.

Kessiè porta il Milan in cielo e Dio gli concede le chiavi per il Paradiso.

Forse il Diavolo e Dio hanno imparato che uniti sono più forti…

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JUVE: STAGIONE SALVATA IN CORNER!

Ogni grande impero della nostra storia ha sempre, per innumerevoli ragioni diverse, incontrato la parola fine: basti pensare all’Impero Romano o a quello Ottomano…

Juventus, Cristiano Ronaldo è furioso: il retroscena

Ebbene sì, anche l’egemonia bianconera è giunta al termine.

La Vecchia Signora ha infatti lasciato le redini dello scudetto ai rivali nerazzurri, capitanati proprio dallo stesso Conte che fu iniziatore del pazzesco ciclo di vittorie di Agnelli & Co.

Dopo nove anni di innumerevoli gioie e trionfi, ogni tifoso juventino sapeva in cuor suo che la pacchia sarebbe prima o poi terminata e così è stato, ma la caduta si è rivelata tutt’altro che morbida, anzi, ha fatto malissimo.

Vediamo allora di ripercorrere passo per passo la stagione dei bianconeri!

Quando Pirlo venne annunciato nuovo allenatore della Juventus si manifestò fin da subito grande scetticismo: un tecnico totalmente privo di esperienza sarebbe stato all’altezza del duro compito di continuare un ciclo di successi tanto longevo?

La prima parte di stagione riserva ai bianconeri molti alti e bassi, ma, nonostante qualche stop di troppo in campionato, la squadra è ancora in gioco in tutte e tre le competizioni principali, furono allora di scarso numero le critiche dei tifosi.

Il primo colpo che avrebbe iniziato a sgretolare le mura difensive del mondo bianconero sarebbe tuttavia arrivato molto presto

Il 17 gennaio, in un match chiave per le sorti della classifica, la legge dell’ex colpisce duramente Ronaldo e i suoi: l’Inter di Conte si aggiudica lo scontro diretto con due reti di scarto, la prima realizzata tra l’altro da un grande ex della partita, nonché il guerriero Vidal.

La stagione della Zebra non prende mai il tanto atteso volo, continue turbolenze riportano l’aereo a terra, prima di giungere allo sfracello totale: l’eliminazione dalla Champions, obiettivo e ossessione primaria della dirigenza, per opera di un Porto non irresistibile. Un segnale inequivocabile dell’inizio della decadenza della Vecchia Signora…

La situazione si complica ulteriormente nel finale, quando Pirlo vede la strada per il quarto posto farsi sempre più cupa e tenebrosa: un Napoli che sembra infermabile e il clamoroso tracollo contro un Milan eroico sembrano rappresentare i definitivi punti di non ritorno della stagione bianconera

Sono dunque queste premesse ad accompagnare i tifosi verso gli ultimi dieci giorni, in cui si sarebbero svolti il match di ritorno con l’Inter campione, la finale di Coppa Italia contro una grande Dea e l’ultima giornata di campionato; in palio c’è moltissimo e le conseguenze in caso di fallimento sarebbero irrimediabili a livello economico-societario.

Proprio questi dieci giorni danno vita al miracolo: la Juve alza la Coppa Italia sconfiggendo la squadra di Gasperini e, grazie al regalo dei partenopei, centra un quarto posto ormai totalmente inaspettato.

IL NOSTRO VOTO ALLA STAGIONE BIANCONERA: 6-

Coppa Italia e Supercoppa non bastano di certo ai bianconeri, le cui ambizioni erano di tutt’altro livello, ma, strappando il pass per la Champions League, Pirlo è riuscito a salvare in corner una stagione che, in caso contrario, sarebbe stata un totale fallimento.

Riusciranno un buon mercato acquisti e degli eventuali cambiamenti dirigenziali a far tornare grande una zebra abbattuta e ferita?

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VERDETTO CHAMPIONS

Anche quest’anno siamo giunti alla conclusione di un campionato combattuto all’ultimo sangue: se da un lato c’è chi è riuscito a coronare un successo stappando una bottiglia di champagne, dall’altro c’è chi invece ha riempito il proprio calice di lacrime, tristezza e tanto rammarico. Certamente le emozioni non sono mancate, sensazioni talmente intense da aver quasi fatto passare in secondo piano la marcia trionfale nerazzurra sotto al cielo della Madonnina.

La spuntano al fotofinish Milan e Juve mentre ancora una volta il Napoli vanifica tutto il lavoro svolto durante la stagione.

La compagine di Pioli può finalmente timbrare il biglietto Champions, tornando dunque a sognare le magiche notti vissute nell’Europa che conta.

Match interpretato perfettamente dai rossoneri: poche sbavature difensive e ripartenze ciniche finalizzate dal destro di un Kessie killer, freddissimo dal dischetto.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle” queste le ultime parole pronunciate dal diavolo rossonero che, accompagnato da Pioli come Virgilio che guida Dante nel viaggio dell’oltretomba che caratterizza la Divina Commedia, finalmente esce dall’inferno e torna nel paradiso del calcio.

La Juve di Pirlo si qualifica in volata finale facendo respirare i propri tifosi dopo un’ardua stagione. Riesce a farlo anche senza Ronaldo, grazie al carisma dei giovani, Chiesa e Kulusevski su tutti.

Menzione d’onore meritatissima inoltre per un ritrovato Dybala, la “Joya” dispensa magie in mezzo al campo, si diverte e, soprattutto, fa divertire.  

La domanda giunge allora spontanea: possono bastare Coppa Italia e qualificazione in Champions per riconfermare Pirlo?

Bologna-Juve 1-4: Pirlo vola in Champions League!

I risultati di questa pazza serata non sono tuttavia bastati a Rino Gattuso, che si è ufficialmente separato dal Napoli dopo circa due anni.

La brigata partenopea si è clamorosamente stoppata sul più bello contro l’Hellas di Juric, che ha onorato il campionato lottando fino alla fine.

Al Maradona è andato in atto un vero e proprio colpo di scena, come in ogni thriller che si rispetti, la suspense finale è dunque valsa la candela per bianconeri e milanisti, facendo piovere in casa De Laurentiis.

Quella che abbiamo vissuto è stata una serie A combattutissima, una vera e propria guerra conclusasi con la firma di un armistizio che permette ai soldati di ritirare le armi e di godersi un meritato riposo.

Fatelo anche voi, riposatevi e recuperate le energie, in attesa di allacciare le cinture sul carrarmato della prossima guerra!

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PIM PUM PAM: I CORSARI D’EUROPA!

Una domenica folle, anzi, al cardiopalma. La posta in palio al “casinò” della Serie A è altissima, in particolar modo per Milan, Juventus e Napoli, che si ritrovano a contendersi la qualificazione in Champions sullo scoccare del gong finale.

Al Diavolo servirà una vera e propria impresa: espugnare Bergamo e strappare dunque il pass per la coppa dalle grandi orecchie. Ma, dall’altra parte, troveranno una Dea tutt’altro che arrendevole, ben consapevole dei guadagni che uno storico secondo posto potrebbe portare alla società. All’armata di Pioli mancano inoltre numerosi protagonisti: partendo dall’infortunato Ibra, assenza pesantissima, per arrivare all’acciaccato Rebic, che difficilmente riuscirà a partire dall’inizio. Le difficoltà saranno molte, anzi, moltissime, ma i rossoneri sono obbligati a crederci, a sognare un’impresa da Diavolo.

Diversa è invece la situazione in casa bianconera: alla squadra di Pirlo non basterà infatti battere il Bologna di Mihajlovic, ma servirà in contemporanea lo stop di una delle due contendenti. La pressione è altissima nel mondo juventino, complici le conseguenze che potrebbe avere una mancata qualificazione in Champions, la partenza di Ronaldo in primis. Un occhio fisso sul proprio match e uno sulle rivali, santino di Zapata in mano e vai con la gufata!

I partenopei, invece, vivono una situazione ben più tranquilla. A loro non servirà né sperare nello stop delle contendenti né realizzare un’impresa, dovranno semplicemente strappare i tre punti all’Hellas. Gattuso e i suoi potranno dunque affrontare il match con maggiore serenità, considerando anche l’ottimo momento di forma che stanno attraversando e, soprattutto, l’avversario che non ha obiettivi per cui lottare. Napoli dunque con un piede nella coppa dalle grandi orecchie, ma nel calcio tutto può succedere, Milan-Cagliari insegna!

Una corsa tra tre piraterie pronte all’arrembaggio dell’Europa che conta: chi riuscirà a tirare fuori i “cannoni d’artificio”?

Che calciochampagne che ci attende signori!!!

THEO HERNANDEZ, OSIMHEN E CRISTIANO RONALDO
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CONSIGLI FANTA 38°GIORNATA

CAGLIARI-GENOA

DIFESA: GODIN

Il solido centrale uruguagio ha ritrovato costanza di rendimento, come tutta la difesa rossoblù. Gioca bene, colpisce di testa, possibile +3…

CENTROCAMPO: STROOTMAN

È il motore del centrocampo genoano, ogni azione passa per i suoi piedi, non ha ancora trovato la via del goal questa stagione, perché non proprio all’ultima giornata?

ATTACCO: PAVOLETTI

È famoso per le sue abilità nel gioco aereo, inizio deludente ma finale in crescendo, e, ora che il Cagliari è tornato a girare, potrebbe chiudere in bellezza!

CROTONE-FIORENTINA

DIFESA: IGOR

Una delle poche chance stagionali per lui, vorrà cercare di mettersi in mostra per la prossima stagione, è la nostra scommessa di giornata!

CENTROCAMPO: CASTROVILLI

Odi et amo dai suoi fantallenatori, a inizio stagione, con 4 goal e 1 assist in 5 partite, aveva fatto pensare fosse la sua stagione, ma poi si è perso tra prestazioni insufficienti. Fiducia per l’ultima, apparentemente semplice, giornata.

ATTACCO: OUNAS

Finale mozzafiato per l’algerino, nelle ultime 5 giornate ha totalizzato 2 goal e 3 assist. Da non lasciare in panchina…

SAMPDORIA-PARMA

DIFESA: AUGELLO

La freccia della difesa blucerchiata spinge ad ogni partita con o senza portare bonus. Contro un Parma ormai retrocesso potrebbe avere vita facile.

CENTROCAMPO: BRUGMAN

Calcia le punizioni, qual miglior modo per rendersi pericolosi e portare bonus?

ATTACCO: QUAGLIARELLA

Il vino più invecchia più è buono, lo stesso vale per lui. Ennesima stagione in doppia cifra, nient’altro da dire…

INTER-UDINESE

DIFESA: YOUNG

L’esperto esterno inglese ha vissuto una stagione altalenante, ma quando ha giocato è stato spesso prolifico in zona bonus (4 assist), potete dargli fiducia!

CENTROCAMPO: SENSI

Infortunato per gran parte della stagione, vuole ritrovare la forma in vista degli Europei…

ATTACCO: OKAKA

Uno dei pochi dei suoi che possono rendersi pericolosi per la retroguardia neroazzurra. In combinazione con l’assistman De Paul, anche lui da schierare, può fare molto bene.

ATALANTA-MILAN

DIFESA: KJAER

Il difensore danese è stato protagonista di ottime prestazioni soprattutto nelle gare più importanti. Il Milan avrà bisogno della sua solita attenzione per non commettere errori in un match chiave come questo. Da non dimenticare la legge dell’ex…

CENTROCAMPO: MALINOVSKYI

Un finale di stagione che parla da solo, come l’anno scorso, nella seconda parte di campionato, piovono bonus. Col destro o col sinistro non fa differenza, è sempre letale!

ATTACCO: REBIC

Dopo la tripletta rifilata al Toro, il Milan gli chiede un ultimo grande sforzo. Avrà l’intero peso dell’attacco sulle sue spalle e la sorte del diavolo sui suoi piedi…

BOLOGNA-JUVENTUS

DIFESA: CUADRADO

“El Panita” ha sovrastato l’Inter da solo, onnipresente in fase offensiva (18 assist stagionali), parlano i fatti!

CENTROCAMPO: POLI

In un match in cui la posta in palio è altissima, potrebbe risvegliarsi il vecchio cuore rossonero…

ATTACCO: RONALDO

Seppur stia vivendo un periodo abbastanza sterile, chi ha dubbi su di lui in una partita come questa deve darsi all’ippica!

NAPOLI-HELLAS VERONA

DIFESA: DIMARCO

L’estroso difensore gialloblu è stata una rivelazione di questo campionato, uno dei pochi promossi tra i suoi, fateci un pensierino…

CENTROCAMPO: RUIZ

Un inizio di stagione non all’altezza delle aspettative, ma, nelle ultime giornate, ha riacquistato i suoi colpi, da schierare in un match così cruciale per i partenopei.

ATTACCO: OSIMHEN

Il vero protagonista della rinascita della squadra di Gattuso, devastante nelle ultime giornate, domenica spetterà a lui trascinare i suoi verso la qualificazione in Champions League, imprescindibile!

SASSUOLO-LAZIO

DIFESA: RADU

In una Lazio che non ha più nulla da chiedere e senza Acerbi (squalificato), l’unica certezza della retroguardia sarà lui, potete schierarlo.

CENTROCAMPO: DJURICIC

Il 10 nero verde, che ci ha spesso deliziato con le sue importanti giocate, non trova il goal da un po’ di tempo. Non vediamo momento migliore se non un match che per il Sassuolo vale l’Europa!

ATTACCO: CAPUTO

Finalmente il buon Ciccio tornerà titolare dal primo minuto, i suoi goal saranno cruciali per raggiungere il sogno nero verde…

SPEZIA-ROMA

DIFESA: PERES

Complici le ottime prestazioni di Spinazzola e Karsdorp sulla fascia, sono state davvero poche le occasioni che gli ha concesso Fonseca in questa stagione. Ma, con uno Spezia già matematicamente salvo, potrebbe togliersi qualche sfizio…

CENTROCAMPO: MAGGIORE

Giovane molto promettente, capace anche di regalare bonus inaspettati, ricordatevi che la retroguardia giallorossa concede sempre qualcosa…

ATTACCO: EL SHAARAWY

Forse è stato proprio lui il grande rimpianto stagionale per Fonseca, che non ha potuto sfruttare uno dei suoi giocatori più talentuosi in match importantissimi, come quello con il Manchester United. Una cosa è certa: il faraone ha più di qualche sassolino da togliere dalle scarpe…

TORINO-BENEVENTO

DIFESA: BREMER

Stagione più che positiva per il centrale granata, condita da bonus e ottime prestazioni, tenete bene a mente il suo vizietto del goal…

CENTROCAMPO: SCHIATTARELLA

Il centrocampista beneventino non ha di certo sfigurato nel corso della stagione, propiziando spesso giocate interessanti e sfornando prestazioni abbondantemente sufficienti. Potete rischiarlo nel vostro reparto di centrocampo.

ATTACCO: SANABRIA

Impatto devastante sin dalla prima partita con la maglia granata, infatti sa molto bene come rendersi incisivo in ogni match, via libera ai suoi fantallenatori!